Antonio Satta presenta il volume A media luz di Marco Navone

Membri di una confraternita di Castelsardano cantano nella penombra, illuminati solo dalla luce di una fiaccola. Foto di Marco Navone

In occasione del festival della fotografia Storie di un attimo 2023, sarà presentato il volume A media Luz di Marco Navone, introduce Antonio Satta.

Di seguito un estratto dalla presentazione del libro:

A media luz

La fotografia, per sua natura ha bisogno della luce, ma, in Sardegna, moltissime cerimonie, e tra le più intime, si svolgono in ore e in situazioni che la luce la rifiutano. È il caso dei
reportage che compongono il progetto A media luz.

Uno, il Lunissanti di Castelsardo, è una manifestazione intima e profonda, animata da confraternite storiche che compongono il gruppo dei figuranti e il coro. L’evento si svolge nel bellissimo centro storico, al buio, l’unica luce è quella delle torce che danno al rituale una particolare suggestione.

L’altra, S’Iscravamentu, presente in molti luoghi dell’isola, riproduce teatralmente la deposizione del Cristo, accompagnato sempre da cori che creano un grande impatto emotivo. Nel caso specifico la manifestazione è quella di Aggius, in Gallura, un borgo particolarmente attento a questo rituale.

Il terzo reportage, e più corposo, racconta la prima uscita dei Thurpos a Orotelli, nel gennaio 2023.
Solitamente queste sfilate si svolgono nel pomeriggio, quando ancora la luce del sole offre il suo contributo al fotografo. In quell’occasione, anche a causa di un tempo particolarmente inclemente, la sfilata è iniziata tardi, quando ormai la sera era avanzata. Come nel caso degli altri momenti citati anche qua il grande coinvolgimento della popolazione locale genera una magica empatia diffusa, che coinvolge tutti i presenti. Immancabili le offerte di vino e dolci, a volte anche la cena, rigorosamente ispirata alla tradizione. Comune alle altre cerimonie, ma qua ancora più marcata la commistione tra sacro e profano.

Con l’avvento del digitale molte di queste manifestazioni sono diventate fotografabili con minor margine d’errore, ma occorrono comunque ottiche di grande luminosità e soprattutto buon occhio e mano ferma. E soprattutto sapersi muovere e accettare dalle comunità locali, senza disturbare l’equilibrio di riti così antiche e sacri.

Ormai in occasione di queste feste orde di fotografi si accalcano senza pudore, rimpolpati dagli utilizzatori di smartphone, i più detestabili spettatori, una selva di braccia protese che inquinano qualsiasi orizzonte visivo. In occasione di questi tre reportage, sia per le date, non a ridosso dei fine settimana, sia nel caso di Orotelli per il tempo inclemente, l’impatto dei cacciatori di immagini è stato meno invasivo, infatti le immagini sono pulite e solo accompagnate dalle popolazioni locali.

Le immagini si riferiscono a Lunissanti di Castelsardo del 2017 e a S’Iscravamentu ad Aggius nel 2022, alla prima uscita dei Thurpos, il 16 gennaio 2023.